Alle origini del Progetto C.E.A.
La riflessione che ha portato ai Centri di Etica Ambientale nasce a metà degli anni Ottanta. Luciano Valle, che allora operava all’interno di un progetto di formazione sui temi dell’ambiente per l’IRI, propose, prendendo spunto da una suggestione legata alla strategia del Presidente americano F.D. Roosevelt negli anni ’30, di creare una struttura di servizio per i bisogni della società civile. L’impianto iniziale – una “stazione ecologica” di assistenza tecnica per i conduttori di aziende biologiche – doveva essere indirizzato a sostegno delle nuove forme di agricoltura.
Questa ipotesi non nasceva da un’istanza puramente teorica. Alle spalle c’era anche l’esperienza, in corso in quegli anni, di un centro di eubiotica (la Cooperativa “La Buona Terra” di Tortona), che alla distribuzione di prodotti biologici associava un’opera di sensibilizzazione dei produttori e dei consumatori, promuovendo un ampio dibattito culturale e ponendosi come luogo di consulenza sui problemi del cibo e della salute. E sempre negli stessi anni queste idee avevano alimentato il progetto “Ecopolis” – forse in anticipo sui tempi – che ad Alessandria avrebbe dovuto trovare la prima sede per la realizzazione di un complesso intreccio di etica, economia e cultura, che si proponesse come un vero e proprio modulo trasferibile in altre realtà italiane.
Ancora in quegli anni il progetto, allargato su un piano più generale aveva trovato espressione nell’Istituto di Scienza ed Epistemologia Ecologica “Gregory Bateson”, costituito sul finire del 1989 da un Comitato di soci fondatori di cui facevano parte molte fra le più illustri personalità della cultura italiana, rappresentative delle diverse tradizioni, in un contesto di pluralismo ideologico e culturale. Presidente era Gianni Mattioli (cui successe nel 1995 Walter Ganapini), Segretario Nazionale Luciano Valle, Segretario Tecnico Marco Di Marco.
Il “Bateson” nasceva avendo come obiettivi lo studio, la ricerca, la diffusione di una cultura ecosolidaristica, di una visione della scienza e dell’esperienza ispirate al pensiero complesso dell’ecologia, attraverso l’elaborazione, la ricerca e diffusione di informazioni, culture, deontologie, conoscenze pratiche e conoscenze scientifiche atte a modificare gli atteggiamenti morali e sociali a tutti i livelli della società; la solidarietà sociale ed ecologica nazionale ed internazionale”.
Con un siffatto impianto ideale ci si proponeva dunque di esplorare le possibilità di realizzazione di un disegno, ormai precisato nelle sue linee e articolazioni fondamentali, che prevedeva la realizzazione diffusa sul territorio nazionale di Centri di animazione culturale ad ispirazione ecologica, da radicarsi in ogni provincia.
Nel biennio 1989/90, la proposta era discussa, registrando in generale grandi aperture ed una notevole attenzione, in una serie incontri che videro coinvolti, assieme a Luciano Valle, Nerio Nesi (allora Presidente BNL), Pierre Carniti (Segretario CISL), Giancarlo Lombardi (allora Vice-Presidente Confindustria), Luisa Saba (allora responsabile formazione ambientale nell’Ancifap/IRI).
Infine, nel 2002, dopo 6-7 anni di elaborazioni e tentativi l’idea cominciò a concretizzarsi con la nascita – ispiratore e Presidente Luciano Valle – del Centro di Etica Ambientale della Regione Lombardia, un organismo che vedeva la collaborazione di Regione Lombardia e Parco Lombardo Ticino insieme al Comune di Morimondo, che ne ospitava la struttura nella splendida cornice della sua Abbazia cistercense.
Nel 2004 il Centro stava ormai diventando un importante punto di riferimento per molteplici realtà, istituzionali e associative, e per i singoli cittadini, come Laboratorio di ricerca sulle problematiche della filosofia ed epistemologia ecologiche, come luogo di promozione e diffusione delle tematiche e delle strategie ambientali, come Centro di Formazione impegnato sull’epistemologia, la filosofia e l’etica ambientali. Iniziativa che, purtroppo, dopo alcuni anni non fu più sostenuta a livello istituzionale.
Ma l’esperienza di Morimondo e tutti gli anni di lavoro che l’avevano preceduta, avevano lasciato il segno. Si era costituta una realtà apparentemente immateriale, ma estremamente articolata complessa, che noi chiamiamo “rete”, fatta di tutte le persone e le realtà che avevano partecipato, spesso con entusiasmo, alle nostre iniziative, convegni, corsi, seminari, conferenze.
Arrivavano le prime richieste di far rivivere in altre realtà l’esperienza di Morimondo. Nacque così nel 2005 il Centro “Ri-Abitare la Terra e la Città”, dall’incontro con un piccolo Comune alle porte di Pavia, Travacò Siccomario, da anni attento agli equilibri ambientali con il più importante progetto di riforestazione inscritto nell’iniziativa “Grandi Foreste di Pianura” della Regione Lombardia, e quindi nei meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto.
Era il 2006 quando la Diocesi di Bergamo chiese a Luciano Valle di coordinare un progetto che portasse a costituire un Centro di Etica Ambientale nella Provincia di Bergamo. Attraverso l’opera di Valle la Diocesi si assunse il compito di verificare e sollecitare le condizioni perché il Centro nascesse come espressione di una pluralità di soci fondatori – Comune, Provincia e Università, ed anche Regione Lombardia – uniti dal comune intento della difesa dell’ambiente, senza pregiudizio delle rispettive posizioni politiche, religiose ed epistemiche. E così, dopo due anni di lavoro, nel 2008 si arrivò alla costituzione formale del Centro.