Dicono di noi
Dicono di noi …
“Conosco il Centro di Etica Ambientale da qualche anno perché, complice il prof. Luciano Valle, sono stata coinvolta personalmente in alcune delle numerose iniziative che il Centro stesso organizza. Amico carissimo, che da tanti anni non vedevo, Valle, conoscendo Ie mie competenze e i miei interessi scientifici in campo ambientale, mi ha introdotto al Centro, dove ho avuto modo di conoscerne principi ispiratori, obiettivi e attività e ho avuto la fortuna di incontrare persone straordinarie come don Francesco Poli.
Ho potuto apprezzare l’alto livello culturale e scientifico con cui il Centro dibatte i temi del rapporto tra uomo e natura e tra società e ambiente, mettendo in evidenza, in modo non dogmatico, quanto sia importante che l’umanità trovi, all’interno di uno scenario complesso quale è il mondo che ci circonda, la giusta collocazione in un rapporto di scambio e rispetto.
Il lavoro che sta svolgendo il Centro, rivolto in prevalenza ai giovani delle scuole, è altamente meritorio perché è volto a far crescere generazioni più attente al rispetto degli altri e dell’ambiente, più consapevoli dell’importanza del concetto di bene comune e del fatto che l’uomo non deve considerarsi padrone indiscusso delle risorse naturali, ma amministratore oculato delle stesse, attento a non perderle o a degradarle in modo irreversibile. Il lavoro del Centro è meritorio non solo per i contenuti, ma anche per l’alto numero di giovani e di insegnanti che coinvolge in un percorso comune.
L’attività che il Centro sta conducendo sul piano etico ed educativo è fondamentale in questa fase della vita del pianeta, nella quale l’uomo sta passando come un rullo compressore sopra gli equilibri dinamici degli ecosistemi e della natura. Persino i grandi della terra, come le Nazioni Unite, stanno lanciando l’allarme sull’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali che sta pregiudicando la possibilità per le generazioni future di continuare a produrre per vivere in mode dignitoso. Infatti tra pochi mesi l’ONU lancerà i nuovi obiettivi del millennio definiti “Obiettivi per uno sviluppo sostenibile”. Questi obiettivi difficilmente si raggiungeranno se non si moltiplicheranno in Italia, in Europa, nel mondo iniziative per diffondere nuovi valori e i principi per un nuovo rapporto tra l’uomo e la natura, in altri termini se non si educheranno i giovani. E su questo il Centro di Etica Ambientale sta facendo egregiamente la sua parte.”
“Conferenze, seminari, iniziative culturali: siamo sempre in movimento per offrire ai nostri giovani studenti una riflessione sul futuro del mondo, sulla grande sfida ambientale che soprattutto loro si troveranno ad affrontare.
Servirà? Non lo so, ma è I’unico mezzo che abbiamo. E il Centro di Etica Ambientale ce la mette tutta per creare consapevolezza e spingere all’azione.”
“Quest’anno nella nostra diocesi abbiamo iniziato un corso di educazione ambientale per i ragazzi che frequentavano il catechismo [..]. Come diocesi abbiamo iniziato una collaborazione con il Centro di Etica Ambientale di Bergamo.”
“Devo al CEA, a una comune esperienza iniziata nel 2011 e che continua, il merito di avermi portato a meglio riflettere sui temi della diversità. A non considerare solo gli aspetti legati alla vita biologica – quella che viene detta biodiversità – ma anche quelli che riguardano gli uomini, le loro storie e le loro culture.
Anch’esse molto diverse e, spesso, riconosciute e ostentate solo nelle difficoltà che derivano da incontri che si trasformano in scontri e non nelle opportunità positive che presentano. Nel marzo del 2011 ho parlato di biodiversità e foreste. A centinaia di studenti e agli amici del CEA, che mi conoscevano solo da qualche libro, ho ricordato come sia la biodiversità a rendere le foreste, da milioni di anni, garanti della Vita del pianeta e come gli uomini da esse siano nati e con esse si siano evoluti. Ho parlato di legno e di frutti, di acqua e di aria, del silenzio e del sacro che conservano, dei pensieri che alimentano, della loro bellezza (quindi di estetica) e dell’insegnamento che deriva dall’unione virtuosa di pietre, piante, animali e uomini in un insieme vantaggioso a tutti e incapace di privilegiare alcuni a scapito di altri: quindi di etica. Mi son trovato a dirlo e a ragionare con uomini che non conoscevo, che non si sono chiesti a che partito, fede, cultura appartenessi ma che volevano confrontarsi con la mie idee, forse proprio perché diverse. Come nei sistemi dell’ecologia, quando un campo, un bosco, una palude, un prato si toccano, ma non si respingono e, anzi, tra loro scambiano materia, energia, forme di vita e, in qualche modo, idee, e cosi diventano più complessi, più stabili, più resilienti. Resi più forti, di fronte alle difficoltà che certamente arrivano, dalla diversità che hanno conosciuto, difeso e apprezzato.”
“Caro professor Valle, cari amici del Centro Etica Ambientale di Bergamo, ricordo con grande piacere Ia bella giornata passata con voi il 7 novembre 2011, in occasione dell’incontro che avete organizzato sul tema Etica e Sostenibilità Ambientale, dove ho avuto l’onore di incontrare il Rettore dell’Università di Bergamo, l’assessore all’Innovazione della Provincia, i presidenti degli ordini degli Ingegneri, degli Architetti e degli Artigiani, nonché il delegato per l’energia della Confindustria.
Come ho detto nel mio intervento, il raggiungimento della sostenibilità ambientale, obiettivo ineludibile per continuare a vivere sul pianeta, richiede la collaborazione di tutti e quindi può nascere solo da una profonda maturazione culturale. Plaudo all‘opera del vostro Centro e auspico che centri analoghi possano sorgere in altre regioni per accelerare il progresso verso una società piu equa e solidale sia su scala nazionale che internazionale.
Ritengo che la questione energetica, sulla quale abbiamo molto discusso in quella giornata, sia di fondamentale importanza poiché mette l‘umanità di fronte ad un bivio: da una parte c’é la difesa ad oltranza dello stile di vita ad altissima intensità energetica dei Paesi ricchi; dall‘altra c‘é uno sviluppo basato sulle energie rinnovabili che vuole rispettare i vincoli fisici del nostro pianeta e che quindi impone uno stile di vita fondato su più bassi consumi energetici, sobrietà, sufficienza, solidarietà.
Ringrazio il Centro Etica Ambientale per avermi permesso di diffondere questo messaggio.”
“Ho partecipato ad alcune attività del Centro di Etica Ambientale di Bergamo non solo per I’interesse per le specifiche iniziative alle quali sono stato invitato, ma per una motivazione più ampia. Sono interessato alle problematiche dell’ etica ambientale e, in particolare, a quelle provenienti dal mondo cattolico. L’etica dovrebbe fornirci la griglia interpretativa per sapere ciò che è giusto fare o non fare; i criteri e i principi che dovrebbero regolare il nostro modo di comportarci – per l’etica ambientale – nei confronti dell’ambiente.
La dimensione etica del comportamenti nei confronti dell’ambiente è stata, teoricamente, poco approfondita e, praticamente, spesso trascurata. Grande merito quindi all’intuizione del Centro bergamasco che né ha fatto invece un fattore cosi fortemente distintivo . Ma l’interesse maggiore per me è la provenienza, la matrice cattolica del Centro. E non penso che questo interesse derivi tanto dalla mia personale esperienza di vita, quanta invece dalla convinzione che il mondo cattolico potrebbe avere un ruolo molto importante per contribuire ad affrontare, in modo più incisivo, le grandi problematiche ambientali della nostra epoca, a partire dalla crisi climatica. Se l’uomo ha ricevuto dal Creatore il compito di custodire e coltivare il creato, dovrebbe farlo con la massima cura, in mode durevole e quindi sostenibile nel tempo, non solo per interesse – l’interesse varia, a volte svanisce – ma perché è suo dovere etico. Mi sono interessato alle attività del Centro di Etica Ambientale perché con la sua testimonianza ha contribuito a farmi riflettere e forse a capire meglio il grande potenziale di questa visione, di ispirazione cattolica, nell’affrontare Ie nostre crisi ambientali.”